Radio Vaticana trasmetterà in tutta Europa il Concerto della Rassegna “Ascolta la Ciociaria” in occasione del 60° Anniversario dalla morte di Licinio Refice
Domenica 18 ottobre - ore 16.00-17.00 - sulla Radio Vaticana andrà in onda la terza puntata delle numerose trasmissioni dedicate alla Rassegna “Ascolta la Ciociaria”, diretta dal M° Francesco Marino. Nel corso del programma “Diapason” in onda in FM 105 MHz e sul sito http://www.radiovaticana.org/it1/diretta.asp. ascolteremo il Duo Laura Celletti (soprano) - Giovanni Valle (pianoforte) in occasione del concerto realizzato per il 60° Anniversario dalla morte di Licinio Refice (1883-1954).
Nella trasmissione, curata dal M° Stefano Corato, apprezzeremo le Liriche da Camera del Maestro frusinate Licinio Refice ed, a tal proposito, il compositore Francesco Marino dichiara:
Sono decorsi 60 anni dall’11 settembre 1954 quando l’Italia ed il mondo persero Licinio Refice, uno dei protagonisti assoluti della scena musicale internazionale della prima metà del Novecento. Persero ma non per sempre: la musica di Refice continua a ‘vivere’ attraverso acclamate rappresentazioni nella più importanti capitali mondiali, soprattutto in America Latina dove il Nostro intensificò l’attività compositiva e la promozione della sua mirabile Arte. Nato a Patrica il 12 febbraio 1883, Refice ebbe i primi rudimenti musicali nella Chiesa dei Missionari del Preziosissimo Sangue del centro lepino, completando la sua formazione nei seminari vescovili di Ferentino ed Anagni. Si dedicò appieno agli studi musicali dopo l’ordinazione sacerdotale, nel 1905, ricoprendo incarichi di prestigio come l’insegnamento nell’Istituto Pontificio di Musica Sacra e Maestro della Cappella Musicale Liberiana presso la Basilica di S.Maria Maggiore in Roma. Notevole è stata la produzione di Refice, soprattutto in riferimento a composizioni di estrazione liturgica tra cui 40 Messe, Salmi, Mottetti, Chananaea, Stabat Mater, Il Trittico Francescano, La Samaritana, ma anche lavori teatrali quali Cecilia e Margherita da Cortona.
Le Liriche da Camera di Refice, che rappresentano invece un settore numericamente rilevante della produzione del Maestro, sono costituite da brani consapevolmente destinati a restare inediti composti, nella maggior parte dei casi, nella sua casa natìa, con sullo sfondo la Conca di Smeraldo di Patrica.
Le oltre cento liriche complessivamente composte, sia sacre che profane, quest’ultime soprattutto su testi di Emidio Mucci (1888-1977), erano state, insieme ai Mottetti, una notevole occasione per far conoscere al pubblico il primo Refice, le prime Messe e gli Episodi Evangelici.
La lirica Gl’Angelitte (L’Angioletto), che risale al 1948, è l’unica composta in dialetto frusinate in forma poetica, su testo di Alessio Di Sora (1889-1977) qui riportato per doveroso omaggio alla splendida terra di Ciociaria:
Gl’Angelitte L’angioletto
Accuccurate come a ne conucce Accovacciato come un cagnolino
ne picciriglie scause, spugliate un bambino scalzo, spogliato,
se scalla cu glie fiate le manucce si scalda con il fiato le manine
ca pe le fridde se ce sò gelate! che per il freddo gli si son gelate !
E’ sule senza pane, senza sole E’ solo senza pane, senza sole
come a ne cellitte nfreddulite come un uccellino infreddolito
doppo che s’è straccate dagli uole dopo che s’è stancato di volare
non trova cchiù la via degliu nite! non trova più la via del nido!
La mamma gl’ ha lasciate all’improvvise La mamma l’ha lasciato all’improvviso
senza puterce dà manche nu bace; senza potergli dare neanche un bacio;
però gl’aspetta leste ‘n Paradise però l’aspetta presto in Paradiso
andò glie picciriglie stan ‘n pace! dove i bambini stanno in pace!
Ulteriori notizie disponibili su http://www.francesco-marino.it/it/trasmissioni-radiofoniche-0